Diritti, orgoglio e libertà

Vogliamo poter dare voce a chi nella propria quotidianità subisce atti di censura, bullismo, violenza e discriminazione semplicemente per via della propria appartenenza alla comunità LGBTQI+. Siamo convinti che la costruzione di una Faenza ancora più accogliente ed inclusiva possa realizzarsi soltanto eliminando tutti quegli ostacoli, come ci dice l’art. 3 della nostra Costituzione, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica, economica e sociale della propria comunità. Per questi motivi riconosciamo e cercheremo di tutelare le differenze, contrastando le discriminazioni razziste, di genere e di orientamento sessuale.

In Emilia-Romagna non si parte da zero. Il 1 agosto 2019 la Regione ha approvato la L.R. n. 15 “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”. All’art. 2, intitolato Interventi in materia di politiche del lavoro, formazione e aggiornamento professionale e integrazione sociale, la Regione e gli enti locali s’impegnano a promuovere specifiche progettualità a sostegno delle vittime di discriminazioni nell'ambito delle politiche attive del lavoro, di formazione e riqualificazione professionale nonché per l'inserimento lavorativo.

All’art. 4, denominato Promozione di eventi culturali, la Regione e gli enti locali sostengono, anche economicamente, eventi socio-culturali e progetti volti a diffondere la cultura dell'integrazione e della non discriminazione, al fine di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto delle diversità e di ogni orientamento sessuale o identità di genere.

Proposte per Faenza:

  1. Adesione del Comune di Faenza alla Rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). Per il Comune di Faenza la rete RE.A.DY rappresenta l’opportunità di partecipare a uno spazio di incontro e interscambio di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei Diritti Umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender (LGBT). L’adesione alla RE.A.DY non comporta oneri diretti a carico del bilancio comunale (ad esempio il pagamento di una quota di ingresso o di una quota annuale di funzionamento), ma impegna il Comune a sviluppare azioni positive con una concreta ricaduta territoriale: interventi volti a promuovere l'identità, la dignità e i diritti delle persone LGBT e a riconoscere le loro scelte individuali e affettive; azioni conoscitive sul territorio per individuare i bisogni della popolazione LGBT e orientare le politiche, attingendo anche dalle esperienze dell’associazionismo locale; iniziative culturali finalizzate a favorire l'incontro e il confronto fra le differenze; azioni di informazione e sensibilizzazione pubblica rivolta ai dipendenti pubblici, al personale impegnato in campo educativo e in genere a tutta la popolazione; ed altre finalità previste dalla Carta d’Intenti della RE.A.DY;
  2. Ideazione di progetti da candidare ai bandi regionali in attuazione alla Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere (L.R. 15/2019). La partecipazione alla rete RE.A.DY renderà più semplice al Comune di Faenza e all’Unione della Romagna Faentina presentare a partire dal 2021 progetti di qualità che possano essere sostenuti economicamente dalla Regione Emilia-Romagna e che abbiano ad oggetto le priorità identificate dalla L.R. 15/2020: contrastare gli stereotipi discriminatori e il linguaggio offensivo e di dileggio sui luoghi di lavoro (tramite l’adozione di codici di comportamento, attività di formazione e aggiornamento del personale, riqualificazione professionale e reinserimento lavorativo per le vittime di discriminazione – art. 2) e sostenere eventi socio-culturali che diffondono a Faenza la cultura dell'integrazione e della non discriminazione.
  3. Attivazione a livello comunale di uno Sportello informativo LGBTQI+ (Assessorato alle Pari Opportunità e Settore Servizi alla Comunità). In coerenza con quanto previsto per i centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere previsti dal disegno di legge Zan, lo sportello informativo si delinea come un ufficio di consulenza che si occupa delle situazioni critiche incontrate dalle persone LGBTQI+ (quali discriminazioni sul luogo di lavoro ed in ambito familiare, episodi di violenza verbale o fisica) indirizzandole ai servizi pubblici appropriati e fornendo informazioni utili su come affrontare tali difficoltà. Fornisce anche informazioni su omofobia, transfobia, bullismo e, in collaborazione con i sindacati, discriminazione sul posto di lavoro. Lo sportello informativo svolge la sua attività garantendo l'anonimato delle vittime, tenendo conto delle necessità fondamentali per la loro tutela, compresa l'assistenza legale, sanitaria, psicologica e di mediazione sociale. In questa cornice lo Sportello potrà diventare l’ufficio di collegamento con la rete RE.A.DY e di coordinamento delle iniziative da realizzare ai sensi della L.R. 15/2020.